
Assegno unico universale figli a carico come funziona?
L’Assegno Unico Universale è una misura di supporto economico introdotta dal governo italiano per famiglie con figli a carico, a partire dal marzo 2022. Questo assegno ha l’obiettivo di semplificare e unificare le varie forme di sostegno alle famiglie, sostituendo le precedenti agevolazioni come detrazioni per figli a carico, bonus bebè, e altri incentivi.
Come funziona l’Assegno Unico Universale?
L’Assegno Unico Universale è destinato a tutte le famiglie con figli fino a 21 anni, con l’importo che varia in base al reddito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e al numero di figli a carico. L’assegno viene erogato mensilmente, direttamente sul conto corrente bancario del richiedente, ed è universale, cioè accessibile a tutte le famiglie, anche quelle che non percepiscono altri tipi di sussidi, purché abbiano determinati requisiti.
Requisiti per ottenere l’Assegno Unico Universale
Per richiedere l’assegno, è necessario soddisfare alcuni requisiti:
- Figli a carico: I figli devono essere minori (fino a 18 anni), oppure fino a 21 anni se ancora a carico per motivi di studio, tirocinio, o disabilità.
- ISEE: L’importo dell’assegno dipende dal reddito ISEE del nucleo familiare. Più basso è l’ISEE, maggiore sarà l’importo dell’assegno.
- Residenza in Italia: Il richiedente deve essere residente in Italia.
- Nazionalità: I cittadini italiani, ma anche quelli comunitari e non comunitari in possesso di determinati requisiti (ad esempio, permesso di soggiorno), possono richiedere l’assegno.
Come si calcola l’importo dell’Assegno Unico Universale?
L’importo dell’Assegno Unico Universale varia a seconda di:
- Reddito ISEE: Più basso è l’ISEE, maggiore sarà l’importo. Le famiglie con un reddito inferiore a 40.000 euro ISEE hanno diritto a un importo crescente con la riduzione progressiva per chi ha un ISEE superiore a tale cifra.
- Numero di figli: L’importo dell’assegno aumenta con il numero di figli a carico, in quanto è prevista una somma maggiore per ogni figlio aggiuntivo.
- Età dei figli: L’importo cambia in base all’età del figlio. Per esempio, i figli più piccoli (sotto i 3 anni) ricevono un importo maggiore rispetto ai figli tra 18 e 21 anni.
- Eventuali condizioni particolari: Se il figlio è disabile, l’importo dell’assegno può aumentare.
Come fare domanda per l’Assegno Unico Universale?
Per fare domanda, è necessario seguire questi passaggi:
- Compilare la domanda: La richiesta si può fare online sul sito dell’INPS, accedendo tramite SPID, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).
- Presentare l’ISEE: Durante la domanda, è necessario allegare l’ISEE aggiornato, che determina l’importo dell’assegno.
- Verifica della domanda: Una volta inviata la domanda, l’INPS verifica i requisiti e l’importo spettante. In caso di esito positivo, l’assegno sarà erogato mensilmente.
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento dell’anno, ma l’assegno viene erogato dal mese successivo a quello della richiesta.
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Quando viene erogato l’Assegno Unico Universale?
L’Assegno Unico Universale viene erogato ogni mese e la data di pagamento varia a seconda del giorno in cui l’INPS processa la richiesta. Di solito, i pagamenti sono effettuati a partire dal mese successivo alla domanda e vengono accreditati sul conto corrente indicato nella richiesta.
Importo dell’Assegno Unico Universale
L’importo varia in base ai seguenti parametri:
- Fino a 3.000€ ISEE: Fino a circa 175€ al mese per ogni figlio minorenne, con importi maggiori per i figli più piccoli.
- Fino a 40.000€ ISEE: L’importo diminuisce progressivamente.
- Disabilità: Per figli con disabilità, l’importo può essere significativamente aumentato.
Quando scade l’Assegno Unico Universale?
L’Assegno Unico Universale viene erogato per un periodo di 12 mesi. Tuttavia, se cambiano le condizioni economiche o familiari (ad esempio, un cambiamento nell’ISEE), è necessario aggiornare la domanda.
Cosa fare in caso di errori?
Se riscontri un errore nell’importo o nel pagamento dell’assegno, è possibile contattare l’INPS per correggere eventuali incongruenze. Puoi anche presentare una domanda di riesame per chiedere la modifica dell’importo se ritieni che non sia stato calcolato correttamente.
Avviso: Le informazioni fornite sono indicazioni generali. Per dettagli specifici o chiarimenti, si consiglia di rivolgersi agli uffici competenti o a un patronato.